Il colloquio di lavoro è un po’ come un ponte che collega due destinazioni: è necessario attraversarlo per andare dall’altra parte. In questo caso le due destinazioni che vengono collegate sono: la ricerca di un lavoro e l’ottenimento di quel lavoro.
Il colloquio di lavoro, tuttavia, rappresenta qualcosa di più dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Ci sono un selezionatore e un candidato, un cv da valutare ( tra molti altri simili al tuo ) , una buona impressione da fare sin da subito.
Questa breve guida in 5 semplici mosse vi aiuterà a destreggiarvi al meglio.
Questo è proprio il punto di partenza, nonché la prima mossa vincente: arrivati preparati la colloquio. Curate soprattutto la prima impressione, che spesso aiuta a scavalcare molte formalità, in positivo e in negativo.
Lo scopo finale è presentarsi al meglio delle proprie potenzialità, e raccontarsi con sicurezza e serietà.
2. L’abbigliamento
E’ bene presentarsi in modo curato e ordinato, se possibile in linea con le caratteristiche dell’occupazione e dell’azienda che ci interessa. Ruoli diversi richiedono un abbigliamento diverso. Ma ciò che è più importante è dare sempre l’impressione di essere a proprio agio.
3. La puntualità
Meglio essere equilibrati in merito all’orario in cui presentarsi: leggermente in anticipo, diciamo massimo un quarto d’ora “di sicurezza”, è segno di serietà.
Troppo anticipo, invece, rischia di essere maleducazione o comunque motivo di disturbo.
4. L’atteggiamento
L’impressione che si dà nei primi tre minuti di colloquio può essere determinante. Per questo è meglio mantenere un atteggiamento cordiale e sereno, per entrare subito in empatia col selezionatore. E’ importante essere sicuri di quel che si dice e dirlo in maniera convinta. Al selezionatore non piacerà sentire una giusta considerazioni in un tono dubbioso ed insicuro.
5. Le risposte e le domande
Le risposte migliori, ai colloqui e in generale, sono sempre sintetiche e comunque valida dal punto di vista del contenuto.
Non raccontate una giornata intera di lavoro per arrivare ad un episodio preciso, né è tanto meno consigliabile rispondere solo “Sì” o “No”.
Per rendere meglio l’idea di quelle che sono le nostre capacità trasversali, le soft skills, è bene fare riferimento a casi pratici e realmente accaduti.
Si può, anzi si deve fare domande. Questo è infatti sintomo di curiosità ed interesse fervido verso la posizione a cui aspirate, nonché di reale valutazione che il vostro profilo sia davvero adatto alla posizione per la quale ti stai candidando.
Che poi è esattamente la stessa domanda che si sta ponendo il selezionatore dinnanzi a te.